Lo smartphone anti spia che si autodistrugge sfruttando la batteria

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Un gruppo di ricercatori dell’Arabia Saudita, hanno messo a punto un prototipo di smartphone anti spia che si autodistrugge in pochi secondi, sfruttando l’energia contenuta nella batteria.

Il meccanismo consiste in uno strato di polimeri che, quando il dispositivo è sottoposto a una temperatura superiore agli 80 gradi celsius, si espande velocemente causando la rottura dello smartphone.

Il meccanismo di auto distruzione può essere attivato da remoto oppure esercitando una determinata pressione.

Tra i clienti potenziali – secondo i ricercatori della King Abdulla University of Science and Technology (KAUST) che hanno sviluppato il prototipo –  potrebbero esserci multinazionali, banche, gestori di grandi quantità di dati o personale che si occupa di intelligence.

Ma questo non è il primo tentativo di costruire smartphone con funzionalità di autodistruzione: in passato infatti sia la Darpa (agenzia governativa del Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti) sia la Boeing avevano già fatto tentativi in tal senso.

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