20 anni di open source: come Linux, Raspberry, Firefox ed altri stanno influenzando la nostra vita digitale

Il software open source fa parte della vita di tutti, anche se molti non lo sanno e non se ne rendono conto.

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Il 23 gennaio 1998, in seguito ad un grave dissesto finanziario, Netscape annunciò la disponibilità gratuita del suo browser Navigator e quella del relativo codice sorgente.

Con questo passaggio rivoluzionario erano state gettate le basi dell’open source per come lo intendiamo oggi.

Al giorno d’oggi i fan di Raspberry Pi sfruttano il software open source.

I server open source Linux e BSD gestiscono i nostri siti web e le reti aziendali, i dispositivi di intrattenimento sui voli aerei e i chioschi informatici.

Il software open source è alla base di telefoni, computer e tablet basati sul sistema operativo Android.

Persino i browser più diffusi sono open-source, inclusi Firefox, Opera e il progetto Chromium di Mozilla.

Il software open source come Linux è così importante per gli sviluppatori che Microsoft, la più acerrima nemica dell’open source negli anni ’90, oggi ha cambiato idea e lo integra persino in Windows 10.

Il termine che ha contribuito a definire tutta questa tecnologia è nato ufficialmente vent’anni fa.

Le radici dell’open source

Il software libero non è esattamente un fenomeno recente.

Le sue radici risalgono alle culture informatiche degli anni ’70, ma furono codificate più formalmente negli anni ’80 dal leggendario Richard Stallman.

Richard Stallman scrisse infatti in un manifesto per il suo sistema operativo GNU, all’epoca ancora incompleto.

GNU doveva essere un sistema operativo pienamente compatibile con Unix disponibile per chiunque ne avesse avuto bisogno, e soprattutto disponibile per chiunque avesse voluto modificarlo per soddisfare meglio le proprie esigenze o per migliorarlo.

La successiva ascesa del movimento del software libero non era necessariamente basata sulle esigenze del mercato; è stato uno sforzo ideologico nato dalla convinzione che gli utenti possano e debbano essere in grado di utilizzare, modificare e condividere programmi in un modo che fornisca e protegga le stesse libertà per gli altri.

3 febbraio 1998: la data di nascita ufficiale dell’open source

Le nozioni di software libero, in cui gli utenti potevano consultare il codice sorgente di un programma, esistevano già grazie agli sforzi di Richard Stallman e della Free Software Foundation.

Ma il 3 febbraio 1998, i membri della Open Source Initiative si sono riuniti per coniare ed adottare il termine open source.

L’Open Source Definition pubblicata pochi giorni dopo, ha contribuito a creare un movimento di massa attorno al concetto di pubblicare il codice sorgente del software.

Linus Torvalds, il creatore di Linux, ha presto abbracciato il termine: il lavoro di Linux Foundation ruota intorno al codice open source.

Nel tempo, l’open source si è espanso lentamente fino ad includere hardware, software applicativo e di base.

Il software open source è ora un elemento fondamentale del nostro mondo grazie agli sforzi di numerose organizzazioni, sviluppatori indipendenti e utenti.

Sistemi operativi open source

Quando si tratta di software e di PC open source, viene in mente un progetto importante: Linux, noto anche come GNU/Linux.

Esistono altri esempi come le varianti BSD (come FreeBSD e OpenBSD), ma Linux e le sue molteplici distribuzioni si distinguono dagli altri.

Un tempo i sistemi operativi Linux erano considerati poco user-friendly per gli utenti alle prime armi, ma quei giorni sono ormai lontani.

Se hai sempre desiderato provare Linux ma non sai mai da dove iniziare, consulta una delle nostre guide sulle distribuzioni Linux:

La maggior parte delle persone di norma inizia utilizzando Ubuntu, che presto arriverà alla versione 18.04.

LEGGI ANCHE: Ubuntu 18.04 LTS

Ma c’è anche la distro Debian, su cui si basa Ubuntu (ebbene sì, esistono distribuzioni basate su altre distribuzioni), e centinaia di altre distro da cui poter scegliere.

Se vuoi provare qualcosa di più recente, System76 (un fornitore di hardware focalizzato su Linux) ha recentemente pubblicato una distro personalizzata chiamata Pop!_OS.

Software applicativo open source

Il software applicativo open source si è evoluto al punto che esiste una valida alternativa per quasi tutto ciò che desideri utilizzare.

È anche possibile eseguire software non open source all’interno di applicazioni open source.

Ad esempio è possibile eseguire Windows in una macchina virtuale su Linux, una grande possibilità per le persone che devono utilizzare determinate applicazioni Windows ma non vogliono avere Windows come sistema operativo principale.

L’esecuzione di giochi all’interno di una macchina virtuale non ti darà una grande esperienza d’uso, ma sii fiducioso: sempre più giochi stanno sviluppando il supporto per Linux, soprattutto grazie alla spinta che Steam sta facendo verso i giochi Linux.

La guida di PCWorld ai migliori giochi Linux include titoli popolari come XCOM 2, Rocket League, Ark: Survival Evolved, Civilization VI, Counter-Strike: Global Offensive e numerosi altri.

Bisogna però notare che né Steam né la maggior parte di questi giochi sono open-source: semplicemente funzionano su Linux.

Hardware open source

Oggi è anche possibile acquistare hardware dedicato alle versioni di Linux, come System76 Galago Pro o Purism Librem 15, ma questo tipo di hardware è raramente open-source, al contrario del software in esecuzione su di esso.

In alcuni casi è possibile che gli schemi hardware siano disponibili al pubblico, ma i componenti che ne fanno parte, come CPU e GPU, sono quasi sempre proprietari.

Il mini-PC Raspberry Pi da 30€, ad esempio, utilizza un chip ARM closed-source.

Nonostante questo, Raspberry è stata un paladino del software open source sin dal suo debutto.

Conclusione

Negli ultimi 20 anni, le persone che realizzano software open source hanno contribuito a creare un nuovo mondo, creando alcune delle nostre più importanti infrastrutture online.

Pensiamo a sistemi operativi come Android o ad applicazioni come Firefox, VLC, Gimp, 7-Zip, OpenOffice, LibreOffice che fanno oramai parte della vita di tutti noi.

Il software open source rappresenta le fondamenta di molte delle tecnologie che diamo per scontate e continuerà ancora per molto tempo ad alimentare nuove idee e nuovi approcci ai problemi.

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