Nel 2017 il 70% dei regali di Natale si acquistano online

Come e dove vengono acquistati i doni natalizi in Italia?

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Natale è quasi arrivato e in questi giorni in tutto il mondo è iniziata la frenetica corsa all’acquisto dei regali per parenti e amici.

Ma come e dove acquistano i regali gli italiani?

Secondo una ricerca di Netcomm, il consorzio italiano del commercio elettronico, gli italiani utilizzano sempre di più il canale online.

Lo studio è partito dall’intervista a 2000 persone di almeno 18 anni di età che negli ultimi 6 mesi hanno acquistato articoli (su internet o in un negozio fisico) di una delle seguenti categorie:

  • Abbigliamento, scarpe e accessori
  • Elettronica di consumo
  • Bellezza e cosmesi
  • Salute e benessere
  • Arredamento
  • Home living

Il risultato più rilevante è che il 70,2% del campione intervistato acquista regolarmente su internet, mentre il rimanente 29,8% preferisce i punti vendita tradizionali.

Si tratta di due processi completamente diversi che percorrono il funnel di acquisto in maniera diversa l’uno dall’altro.

Chi preferisce il canale online tipicamente inizia tramite un motore di ricerca, oppure prendendo ispirazione da social network o forum specifici.

Gli acquirenti dei negozi fisici invece iniziano il processo di valutazione di un acquisto dai consigli di parenti e amici, oppure guardando le vetrine.

Chi studia le metodologie di acquisto chiama questo momento touchpoint, ovvero il primo punto di contatto chi compra e chi vende.

Nella maggior parte dei casi, il motore di ricerca fa la differenza e di conseguenza diventa prioritaria l’ottimizzazione SEO dell’e-commerce che vende un determinato prodotto.

LEGGI ANCHE: Cosa è l’ottimizzazione SEO?

Inoltre possono esserci variazioni di processo anche in base a cosa si compra e non solo sulla base del chi compra.

Ad esempio, nell’abbigliamento il touchpoint migliore è sempre la vetrina, ma nell’elettronica i siti che si occupano di comparazione e/o di recensione la fanno da padrone.

Anche l’acquisto di arredamento riscuote un buon successo online, passando prima da forum o su siti tematici.

I prodotti di bellezza non hanno ancora una via preferenziale; risulta infatti un buon successo delle riviste cartacee, dei blog online e degli influencer.

Per ciò che riguarda salute e benessere gli acquirenti prima di scegliere si basano ancora sul consiglio degli amici, ma senza disdegnare motori di ricerca e pubblicità online.

Tutti questi dati ci portano alla conclusione che non esiste una esperienza d’acquisto che vale sempre e comunque, ma siano di fronte ad un contesto in continua evoluzione dove tutte le modalità hanno la loro importanza, magari differenziandosi sulla base di particolari nicchie o su particolari target di età.

Come sono composti le tipologie di acquirenti italiani?

Ognuno di noi fa parte di una categoria, o di più categorie a seconda del prodotto, del momento in cui si acquista e di tanti altri fattori diversi.

Andiamo a vederle nel dettaglio:

  1. Tradizionalista e-informato (acquisto offline)
  2. Conservatore irremovibile (acquisto offline)
  3. Influenzabile (acquisto offline)
  4. Onnivori
  5. Fast shopper
  6. Sherlock digitale
  7. Look maniac
  8. Friend follower

Perché si compra offline?

Circa il 30% degli acquirenti del campione analizzato da Netcomm dichiara che preferisce acquistare in un negozio fisico i propri regali, ma quale è il motivo?

Secondo gli intervistati i principali motivi sono:

  • Perché online non può vedere o toccare ciò che sta acquistando
  • Scarsa fiducia nell’inserire su un sito web le proprie informazioni o i dati della propria carta di credito

Secondo Roberto Liscia, Presidente Netcomm

«Il digitale sta giocando un ruolo determinante nell’evoluzione dei comportamenti di consumo evidenziati in questa ricerca»

«Il digitale crea nuove forme di interazione tra l’azienda e il brand, più immediate e ingaggianti attraverso strumenti sempre più efficaci, offrendo poi nuove modalità di shopping altamente funzionali ed esperienziali.

Per i consumatori analogici, che vorrebbero avvicinarsi all’online ma non hanno padronanza di questo contesto, le aziende devono supportarli a migliorare le proprie competenze verso tutti gli strumenti digitali, dalle modalità di dialogo alle forme di pagamento».

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